11.26.2010

brevissimo sonetto spappolato

alla raccolta delle frattaglie
c'era come ospite d'onore
persino il cuore
e le malizie di una mischia
le storie andate in resta
e tutto quel che giace tra le pozze
di una festa

11.25.2010

mentre la piazza brucia

Parla di me
mentre corre sulle scale
fino alla torre di guardia
senza un gendarme o un fiore

non mi ricorda nessuno
neanche un pensiero
solo i colori autunno

lei non si cura e si affaccia
dal cielo che insiste nero
su quello che resta
mentre la piazza brucia tutto il tempo
perso

Occupati Torre di Pisa, Colosseo, Mole Antonelliana, Sant'Antonio a Padova. Migliaia a Montecitorio, cariche a Firenze, Bologna e Torino

11.24.2010

La prospettiva

ho parlato di orizzonte verticale
per dire senza un piano contro gli occhi
di tutto il tempo speso a contemplare
solo un colore a macchie
sparso
meravigioso e terso e fermo
tanto
che non sapeva camminare

Letizia Battaglia

lorsignori camminano sul bianco
e fanno vuoto nei pensieri
e tra di loro e noi
ammazzano il mio tempo

ma lei non mi racconta delle facce
di tutti quei fantasmi disumani
piuttosto mi fa luce
di un varco indispensabile alla vita
che si passeggia piano

era come quando poi si muore
e mi ricorda i pub
da qualche parte un gelo
di gente che scompare

"sono curiosa ancora adesso
anche impotente a scorta del dolore
mi fermo sempre per fotografare
racconto quello che mi guarda
quello che devo raccontare"

11.23.2010

c'era una volta una gatta

senza un impegno per le ore
sempre più lievi
troppo impegnate a svegliarsi

dalle inferriate il migliore
guardava la sera di oggi
le macchie di uccelli a punti
neri a sfilare
ma il sole non c'era

mentre la festa e le donne facevano nude
lui si mostrava dai vetri
leggendo un ricordo a nessuno
quando sui tetti bianchi
c'era una volta una gatta

11.22.2010

la bocca di vetro

leccare le gocce
rimaste sul bicchiere lentamente
a caccia di vino e labbra scomparse
nere
a furia di piccole ore
bevute

11.21.2010

un laccio alla distanza

calcoli serali
dei precedenti passi e metri
dagli anni luce scuri

il nero perde il filo che non lega
un morto per i piedi

come lo stringi un laccio alla distanza
se di paura
rimangono frantumi

11.13.2010

un calice allo schermo

lenzuola
colori dolci
e passi tra i fogli e i fiori
della stagione scorsa

gratificavi di prima mattina
i giorni uguali e il vino
bevuto da sola in un calice allo schermo
mentre pioveva sulla carta
un giorno ancora


"interruzione per imprevisto"

11.11.2010

ballo della pioggia

ma poi
se non volessi più baci
voltando la schiena alla riga tra i seni
dorati

fare i disegni di notte
e lasciare ogni nome sui quaderni

tutto fuori da me
nelle orchestre a tamburo
a propiziare di fortuna la sua mano

"permette, fanciulla
un ballo della pioggia?"

cecità

spappolare i ferri smarriti
da quei cavalli e poi
la luna
neanche distratta

non è il finale di un film:
tra le visioni
ha letto il suo ultimo rigo
prima di non vedere

Amori neri

non basta colmare il senso disamore
la bocca e il gusto di terra
in fila
nei vasi estivi

vanno innaffiati ogni sera
con l'acqua di mare
per un dispetto composto
agli amori morti
di tutte le cronache nere

angeli

cercando il bianco degli angeli
e impossibili mostre di foto
senza nero

gli occhi sui passi
le oscillazioni alla ceca
e le mani strette

da quella notte la prese per poco
come aria
persa

11.09.2010

Notturni (1)

spegni la luce
che ho fame ancora
e cerca di farti sentire
che prima di oggi non c'era nessuno a guardare
dai vetri alle tende di carta
dove l'inverno impaziente
faceva le danze

sullo stretto

cadono le finzioni rimaste
non ha chiesto ancora niente
per Natale
mentre andava senza un telo o una sciarpa
nei porti scomparsi
sullo stretto
tormentato di correnti
senza cura di pioggia

Le più tristi canzoni d'amore

Ascoltando tutte le canzoni da notte
in fila le luci della città
e io non dormo sulla fiamma
dove la carta brucia
sui dolori e l'inverno caldo

le più tristi canzoni d'amore
le canto piano ai miei cani
mentre guardano fuori
per non sentirsi soli



NP - La mareggiata del 66/ non voglio che clara
Via con me - La crus
Nel mio letto - Verdena
labbra blu - Diaframma

11.08.2010

la piccola guerra dell'autunno 2010

distrarre d'estate
i fiati che fanno novembre
dipinto con lunga cura
di gente chiusa nei boschi
camini e baci


brucia Martino l'uva dolce
e tornano i passi da soli
appena di notte
quando c'è libero e azzurro
il mare in testa

"Quell'anno l'autunno era deciso a sfidarsi"

11.07.2010

la candela

intimo rumore sacro
impone a volte il silenzio
e una candela
messa tra uno e due
per la distanza naturale dal dolore
e dal piacere


"non è una cena. E' una luce"

per la magia

varie ed eventuali nostalgie
le guardo adesso
e ancora
ne mescolo i colori familiari
i toni e le sorprese

non c'è ragione di pensare alla stazione
mentre si muovono nottambule e infinite
perchè senza binari
risplendono di forza

11.06.2010

I demoni bianchi - racconto in tre atti(3)

"Non avrai pace ai raggi - disse uno parlando del sole - che non tramonti mai più"
"Siamo al nero pece che non vede - risposi stupefatto,
e non capivo

corsi alla porta e alle fessure e ai vetri
ma il sole era un fantasma sparito
"Le facce si fanno uguali"
chiuse l'ultimo dei festanti
era passata la mezza ora
e non sentivo più

rimase il pasto sulla cena
a fingere un gusto usuale
furono tutti scomparsi di colpo
tranne uno

il tempo concesso era stato una truffa
ora
era alba chiarore
il demone mi stava davanti
ma non di nero colore

"era una cena come adesso"
disse svanendo -
ma c'era un padrone"


"Alla fine non riuscii a distinguere nessun altro colore, che bianco e nero"

Niente favola

Mangiare sapone di notte
frantumi
senza lasciare le storie ai bambini
che all'ora di cena il vino
distoglie

il tempo più lento frattanto
inganna le bocche
mentre gli avanzi rimangono soli
lasciati alla strada dei gatti neri

una scia di bolle

immersione per diletto
niente tuffi
ma un lento appostamento alla bisogna
puntuale
alla conta degli scogli

suona
tutto quello che non scorda
tra le pietre perfette sul fondo
tutte le notti nell'acqua
seguendo la murena

"Parlare dei coralli non serviva.Quelli sono fermi sul fondo, e ballano solo alla corrente"

11.03.2010

Inutile schiuma

Gente che ama le donne
recita in basso
e non si scompone
sotto le gambe di legno

siamo sul mare in pieno viaggio
sotto fila di remi e catene
polvere d'oro nei polmoni
felici

sopra le assi c'è un grosso salone di luci
suona l'orchestra e le bimbe in fiera
sciolgono i ghiacci

fuori la guerra è persa
onde ci ballano addosso
mentre la truppa si sceglie le carni migliori
e la nave ubriaca
sbava
inutile schiuma


"La deriva era chiara e il capitano lucido.Il naufragio era l'obiettivo"

guardare nei vetri

guardare le finestre dei palazzi giganteschi
fuori le stazioni sui gradini arrotolati
quando c'era un posto per la notte
la carta e i doppi sensi
il rosso dei semafori e il museo

guardare mentre luci sulla cena
facevano le ore
e i cani e i marocchini
le fontane

guardare nelle macchine a colori
gli archivi di pensieri
che liberi si scelgono le strade
e senza me
passeggiano da soli