La gatta senza coda compariva la domenica
per ogni pranzo la incrociavo
da una piccola stradina
sapeva perfettamente giorno e ora
puntuale
si comportava sempre uguale
mi disegnava intorno cerchi
ogni volta più stretti
aveva un occhio mezzo chiuso
e il colore consumato
stranamente
lasciava i miei gesti e le carezze
come un cane
seppi tutto di lei
una notte che passai
la vidi a distanza
da sola
contro una muta buia
aveva imparato da un branco di bastardi
la cura dei randagi
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