sopra il fondo del calice maestro
c'erano vini diversi
per ogni colore
un addolorato champagne francese
si godeva Parigi
senza mare
il corpo assolato di Palermo
dormiva sul porto
come l'estate alla guerra degli aranci
l'intestino a colori
si vergognava talmente di se
da nascondere pessimo gusto
sotto il fiume di Londra
"sono felice"
invece
era una scritta d'ingresso
dove un villaggio fantasma
sporcato di sale
scriveva
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